27-06-2020
un caso diverso
Milan City
09-02-2020
composit
body projection
17-02-2020
landscape architecture
Niguarda Zone Milan city
24-07-2019
Palazzo Pitti – Galleria degli Uffizi
Vaso di fiori ispirato a Jan van Huysum
Ritratto ad Eike Dieter Shmidt direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze
18-07-2019
13-07-2019
concert on the beach
06-07-2019
inclusion
Palazzo Pitti – Romanzo breve di moda maschile – 2019
Ritratto
storico dell’arte tedesco e direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze
Stanze delle Gallerie degli Uffizi di Firenze
ritratto
ex calciatore francese
Firenze 2019
Il viaggiatore riceve per email la pianta e le istruzioni necessarie per trovare le chiavi. Dalla stazione, egli continua il suo periplo. Dopo aver attraversato il piccolo ponte che strapiomba il canale, camminato dritto e poi girato due volte a destra, il viaggiatore apre la porta, prende l’ascensore e sale fino al quinto piano e poi entra nell’appartamento, luogo di transito. Il tempo passa. Il fotografo ritorna e incontra il viaggiatore. Si presentano. Une discussione nasce. Le ore scorrono e la complicità cresce. Presto, il viaggiatore accetta di posare davanti al muro bianco, sotto la luce livida della lampada, con nient’altro per distrarlo o interferire tra il suo corpo e l’obiettivo della macchina fotografica, e lascia il fotografo immortalare il suo viso, i cui occhi recano ancora la traccia di una conversazione appena conclusa. Il click dell’otturatore si fa sentire. L’immagine si registra sulla pellicola. Più tardi, essa sarà rivelata attraverso il lento processo dello sviluppo; metodo arcaico all’età digitale perché sconosce l’istantaneità e la ristampa ad aeternam. La fotografia finale avrà una risoluzione sfumata, polverosa. I contrasti e la saturazione cromatica saranno ammorbiditi. Il suo finito quasi tattile esprimerà incontestabilmente la natura di questo incontro; di questo scambio tra due persone, due culture, due sensibilità.
Luogo di transitoè un progetto artistico del fotografo Roberto Felicioni. Si tratta di una serie di fotografie in cui l’artista prosegue la sua indagine del luogo come oggetto di scambi culturali ed emotivi. Questa volta, il luogo è uno spazio confinato e chiuso: un appartamento nella città italiana di Milano, dove vengono a soggiornare viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Essi sono persone di età, generi, etnie, razze, professioni e interessi diversi. Mentre Internet è ormai il mezzo di comunicazione preferiti per quelli che la distanza impedisce qualsiasi contatto fisico, Felicioni abbandona il virtuale e la spontaneità per esplorare ciò che i contatti reali e il passare del tempo devono ancore rivelare. Il risultato è una serie di ritratti in cui la polifonia dei visi si confonde nella ripetizione dello stesso sguardo complice, che non appartiene più interamente né al viaggiatore né al fotografo, ma rende piuttosto presente l’atmosfera unica del luogo di transito che la generò.